#Pensieri: La metamorfosi-Franz Kafka


BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, Superbur Classici, 1998, pp. 112


Nel 1916 Franz Kafka affida alla stampa un autentico capolavoro a tratti autobiografico, tutt'oggi attuale ed ammonitorio. In un contesto quotidiano l'autore inserisce un elemento straniante che cattura il lettore in una morsa di empatia: la metamorfosi del protagonista, Gregor Samsa. Egli diviene un insetto scomodo e riluttante. Si tratta di una tragedia moderna in cui la metamorfosi è la metafora della conseguenza all'alienazione e alla spersonalizzazione dell'individuo costretto ad un lavoro che non gli permette la realizzazione delle proprie aspirazioni e di cui tuttavia i proventi gli garantiscono l'unico canale di comunicazione con il proprio nucleo familiare. La metamorfosi così profonda invalida il protagonista tanto da non potergli più permettere né il sostentamento del proprio nucleo d'origine, né l'accettazione del proprio nuovo aspetto e delle abitudini per lui inusuali. Il desiderio tutto umano di essere amato e la sofferenza nella sua solitudine permangono tuttavia in Gregor come un istinto pregresso, aprendo un'altra lancinante ferita nel suo animo, la quale lo dilanierà fino alla morte. L'unico atteggiamento catartico di fronte a questa storia è la ribellione ai parametri di un benessere preconfezionato, di una tranquillità disarmante, immutabile o di un comodo disadattamento, scusa e spia di un disagio più profondo: l'incapacità di fare di ognuno di noi lo strumento per spiccare il volo. 

Così è se vi pare: Link della versione del romanzo in audiolibro:                                   

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