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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

# Napoli velata, un capolavoro discutibile?

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Un triller psicologico dai personaggi da soap televisiva italiana, tipi fissi molto cari alle generazioni degli “anta” firmato Özpetek. Come mai? Perché in età matura l’interesse si sposta dal raggiungimento del successo alla resilienza, come a voler assorbire storie di seconda formazione, di chi resta, di chi si rialza, di chi si abbandona  per rendersi conto che contro la propria volontà “la vita si è fatta spazio di nuovo”.  La protagonista vive contornata di mistica bellezza il suo innamoramento, ma tutta l’eleganza ancestrale e la prepotente facies di metropoli della città incombe e irrompe soffocante, quando le raffiora il trauma dell’uccisione di suo padre a causa della morte del protagonista maschile Andrea.       Non si può tralasciare la teatralità di Peppe Barra, nel ruolo di aiutante, animoso spiritello, fuoco fatuo nella relatività dell’esistenza in una metropoli antica, drago dalle scaglie dorate, ma sbeccate dal tempo, dove ogni storia è a sé e per cui tutto è possibile